Il Centro Studi Lazzaro Spallanzani organizza per sabato 13 maggio 2023 presso Unimore a Reggio Emilia la presentazione di due volumi relativi alla medicina pratico/teorica del Sei/Settecento, pubblicati dalla Edizione Nazionale delle Opere di Antonio Vallisneri. Desidereremmo avere un auditorio interessato che potesse usufruire produttivamente della esposizione dei contenuti dei due testi, per questo ci rivolgiamo a voi invitandovi a partecipare.
L’ingresso è gratuito, mentre i volumi in oggetto saranno disponibili per l’eventuale acquisto. Per informazioni scrivere a questo indirizzo mail o telefonare a: 3388233024
(In allegato le schede dei due libri)
A. Vallisneri, Scritti editi ne La Galleria di Minerva, I-III (scheda)
I consulti di L.P. Viti (scheda)
In fede
Stefano Meloni
(presidente del Centro Studi Lazzaro Spallanzani di Scandiano)
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Nel convegno ISDE Emilia Romagna tenuto a Reggio Emilia l’11 febbraio 2023 è stato affrontato il tema dell’ “Inquinamento Ambientale dei Servizi Sanitari” per focalizzare l’impatto sull’ambiente dell’erogazione dei servizi sanitari, partendo dal dato acquisito che il 5% dei gas serra (anidride carbonica, metano, ozono e biossido di azoto) prodotti in 1 anno, sono dovuti a tutte le attività umane connesse con l’erogazione dei servizi al paziente sia in ambito pubblico che privato. La quantità di gas serra prodotti in un anno in Italia viene paragonata a quella di 500 centrali a carbone, al punto da richiamare una “impronta iatrogenica” sull’inquinamento ambientale, che inducendo le crisi climatiche porta alla previsione di 350.000 morti evitabili, collocando l’inquinamento al 4° posto tra le cause di morte.
Si è di fronte ad un “effetto collaterale” del sistema di cura della popolazione , per questo definibile “iatrogeno”, ma noto, prevedibile e contenibile adottando scelte a basso impatto ambientale nella sede della cura, dal domicilio ai grandi centri specialistici, delle tecnologie sanitarie ( dalla misurazione del peso corporeo alla telemetria dei pacemaker cardiaci) e a tutte le infrastrutture logistiche, di trasporto e mobilità che richiedono i milioni di prestazioni e ricoveri per l’assistenza e la cura.
La valutazione delle scelte ambientali nella realizzazione di servizi sanitari ha portato a definire le linee guida del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di sanità per predisporre la V.I.S., “Valutazione di Impatto Sanitario”, per adottare scelte precauzionali e preventive nel progettare strutture, nell’impiego di tecnologie sanitarie nei percorsi diagnostico, terapeutico assistenziali, con un’ottica di previsione degli effetti di salute ambientale ove i servizi vengono erogati. La VIS viene associata alla VIA, “Valutazione di Impatto Ambientale”, richiesta per il rilascio dell’autorizzazione all’attivazione o riconversione di servizi sanitari, in previsione di una valutazione futura del danno da impatto ambientale, prodotto su chi usufruisce o produce i servizi stessi.
Il principio su cui si basano queste valutazioni di impatto sanitario è “Primum non nocère”, declinato in una migliore assistenza con scelte appropriate e meno costose ,se considerate nella visione di “Una Salute per il Pianeta”, che mette in stretta relazione la salute dell’uomo e degli animali, delle piante, del suolo ,dell’acqua e dell’atmosfera, con interazioni dinamiche ed interdipendenti.
Nel 2020 la valutazione effettuata sui dati riportati di conferimento dei rifiuti sanitari, in fase pandemica, ha evidenziato un incremento del 19%, con 232.00 tonnellate prodotte, di cui 176.000 a rischio infettivo ( + 23,4%) da smaltire in inceneritore, o conferire in discarica dopo sterilizzazione. In Inghilterra, prima della pandemia dal 2009 al 2019, sono state adottate scelte strategiche della gestione rifiuti che hanno consentito di ridurre del 18% la quantità dei rifiuti sanitari, senza incidere sulla qualità dei servizi. La produzione di rifiuti è stata quantizzata in endoscopia digestiva evidenziando una media di 2 Kg di rifiuti ad esame endoscopico e di 3,2 kg per 1 giornata di degenza in endoscopia.
Per quanto documentato dall’impego delle alte tecnologie diagnostiche si è dimostrato che una RMN attiva tutto l’anno, produce tanta CO2 quanto un’auto a combustibile fossile che percorra 700.000 km.
In uno studio multicentrico è stata valutato l’impatto ambientale prodotto per una singola tipologia di intervento chirurgico in 3 nazioni, CA, UK e US; i dati evidenziano, in kg di CO2, una produzione di 146, 173 e 232 rispettivamente per le 3 Nazioni; i dati confermano un’impronta ecologica in aumento del 56% dei Servizi sanitari negli USA, analizzando i dati dal 2003 al 2013, di cui il 36% per le attività ospedaliere ed il 12 % per quelle ambulatoriali.
Questi principi di salvaguardia dell’ambiente in cui si cura il cittadino malato- paziente, e i dati registrati consentono di suggerire dei comportamenti attivi da parte dei cittadini-pazienti e di chi li assiste da assumere a domicilio ed nelle strutture di ricovero e cura.
A domicilio:
- Disporre di farmaci necessari, non fare scorte, evitare la loro scadenza conferendo le confezioni integre alle Organizzazioni che raccolgono ( Banco Farmaci) e smaltire i farmaci negli appositi contenitori prossimi alle farmacie.
- Evitare l’accumulo di prodotti detergenti, sterilizzanti, disinfettanti per la persona e gli ambienti scegliendo prodotti naturali;
- Utilizzare saponi biologici, non in polvere, impiegare confezioni multidose e ricaricabili;
- Impiegare spazzolini per lavaggio denti in legno, spugne composte da fibre vegetali, come il cocco;
- Evitare di acquistare dispositivi sanitari monouso non riutilizzabili (mascherine di cotone lavabile);
- Utilizzare pannolini e pannoloni biodegradabili in fibra vegetale (alghe, polpa di legno o tessuto naturale);
- Per imballaggi e protezione ridurre l ‘uso della plastica ed evitare il lavaggio di fibre sintetiche che producono microfibre (700.000 particelle per ciclo di lavaggio);
- Utilizzare batterie ricaricabili e riciclabili, lampadine a LED con sensori per l’attivazione, multiprese a risparmio energetico;
- Per lungodegenti scegliere stanza con finestra per luce naturale, soleggiate, inserendo piante per interni sempreverdi (indicatori di salute ambientale );
- Effettuare doccia sapendo che in 5 minuti a getto pieno si perdono 45 lt d’acqua potabile;
- Non stampare i referti degli esami presenti nel fascicolo sanitario elettronico, ove attivato ed alimentato;
- Prenotare visite ed esami con FSE evitando code, riducendo la mobilità stradale ;
- Per la ristorazione usare bicchieri e stoviglie di vetro e metallo, con colori personalizzati, contenitori alimenti riutilizzabili o riciclabili.
- Utilizzare l’acqua pubblica, del rubinetto, e distribuzione personalizzata in bottiglie di vetro;
In ospedale:
- Ridurre imballaggi negli acquisti e nei trasporti, riciclicare e se possibile riusare;
- Evidenziare con cartelli le isole ecologiche delle case della salute ed intraospedaliere, per renderle fruibili da chi accede alle strutture;
- Ridurre consumo di suolo, ricollocare le attività ambulatoriali e di front-office in sedi fruibili;
- Aumentare isolamento termico e climatico, inserire pannelli fotovoltaici e termici, per acqua calda sanitaria. Accoppiare dispositivi di accumulo dell’energia per consentire le attività notturne.
- Ristorazione con alimenti green a km zero e preparati con metodo green, utilizzando cotture a basso dispendio energetico e congelando gli eccessi;
- Manutenzione delle tecnologie, fino al ricambio programmato, con riuso di quelle utilizzabili in contesti diversi. Conferire le tecnologie fuori uso nelle discariche autorizzate al recupero dei materiali.
- Nella scelta delle tecnologie monouso scegliere quelle componibili recuperando i manipoli, sostituendo solo la componente di presa o di contatto con il tessuto o l’organo (evitiamo di impiegare endoscopi monouso, sarebbe come utilizzare un cellulare per una sola telefonata!!!).
Le indicazioni esemplificative descritte sui comportamenti utili a determinare una minor impronta ecologica in ambito sanitario e di cura, in tutti i contesti dove si realizzano i servizi, portano sempre la persona-paziente al centro degli interventi con un recupero di ruolo attivo, determinato da una puntuale informazione sulla modalità di fruizione dei servizi e dall’ alfabetizzazione sui temi ambientali. In particolare si deve sottolineare il ruolo delle tecnologie dell’informazione, della telemedicina e monitoraggi, dell’intelligenza artificiale, generatrice di algoritmi a sostegno delle scelte dei pazienti al fine di semplificare l’accesso alle prenotazioni, alla preparazione e fruizioni delle prestazioni sanitarie.
In questa dimensione si collocano le scelte del PNRR 2021-2026 per il settore sanitario dedicato alla telemedicina, all’alta tecnologia ed alla riqualificazione delle strutture sanitarie, anche ai fini dell’impatto energetico ed ambientale.
In sintesi bisogna riorientare le strategie degli investimenti in sanità all’appropriatezza della cura e dell’organizzazione, con una scelta condivisa tra pazienti, associazioni che li rappresentano, organizzazioni sanitarie e decisori politici; l’impiego delle risorse ecosostenibili da parte dei pazienti e degli attori dei servizi sanitari possono favorire il benessere della persona per la minor impronta ecologica prodotta sull’ambiente di vita, in sintesi nell’erogazione dei servizi sanitari si deve contenere la quantità delle prestazioni condividendone i criteri di appropriatezza e favorire la loro qualità per assicurare risultati ed esiti delle cure.
Reggio Emilia, 23 Febbraio 2023
Salvatore de Franco
ISDE Reggio Emilia
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Nel gennaio scorso è uscito sulla stampa nazionale il rapporto “Mal’aria 01.2023” di Legambiente, indicante i gravi superamenti dei limiti agli inquinanti aerei da parte di numerose città. Il seguente articolo integra quanto da loro evidenziato e mostra, sulla base della più recente bibliografia internazionale, i gravi rischi per la salute, rischi di cui ancora manca un’esatta percezione anche da parte della Classe Medica.
L’inquinamento atmosferico è oggi considerato, da tutti i massimi Organismi Sanitari Internazionali, il più grande rischio per la salute ambientale in Europa: causa infatti malattie cardiovascolari, respiratorie, tumori e malattie a carico di vari organi che portano alla perdita di anni di vita sani e, nei casi più gravi, a morti premature. L’entità degli interessati è veramente elevata, specialmente in Italia.
Ad esempio in Italia i valori della mortalità media annuale da Covid-19 nel 2020-21 (81.783 decessi) sono stati sovrapponibili a quelli delle morti premature da inquinamento aereo da tutti gli inquinanti: infatti nel 2018 vengono attribuiti 84.400 decessi.
Il problema è di pertinenza non solo sanitaria, ma indirettamente anche economica: giornate di lavoro perse per malattie, patologie che portano a gravi quadri clinici e ad aumenti della mortalità, costi sanitari sempre maggiori specialmente per patologie cancerogene.
Inoltre, l’evidenza della maggior vulnerabilità dei bambini all’inquinamento atmosferico rispetto agli adulti comporta che le esposizioni in età infantile, oltre a determinare effetti misurabili nel bambino stesso, si proiettano anche negli anni successivi rendendo l’individuo più vulnerabile durante tutto il suo percorso di vita. Da qui, come indica l’ISS, l’attuazione di azioni di prevenzione durante la fase critica infantile-adolescenziale possono produrre immensi benefici per la salute pubblica in termini di riduzione del carico di patologie e costi sanitari.
A seguire l’articolo completo:
INQUIN. ATMOSF. AREE URBANE BACINO PADANO E SALUTE- Medico e Paziente n.6 2022
Leggi TuttoSabato 11 giugno si ‘ svolto il partecipato Corso di Formazione sul tema delle trasformazioni del corpo e dello stato psico-fisico della donna durante le diverse fasi della vita, fortemente influenzato dalla cultura della società in cui si vive, dal benessere della persona e della società stessa, dal grado di progressione socio-culturale raggiunto dall’individuo e dal suo gruppo di appartenenza. Il ruolo ed il valore della donna in quella società hanno un diverso impatto nelle diverse età della vita dall’infanzia alla senescenza. Il raggiungimento della salute come benessere psico-fisico e sociale della donna non va declinato come mera utopia ma come obiettivo da raggiungere, ribadendo che tale stato è considerato la cartina al tornasole del benessere generale di quella società.
L’interesse per la Medicina di Genere si sta pian piano diffondendo in tutto il mondo, ed una crescente mole di dati epidemiologici, clinici e sperimentali indica l’esistenza di differenze rilevanti nell’insorgenza, nella progressione e nelle manifestazioni cliniche delle malattie comuni a uomini e donne, nonché nella risposta e negli avventi avversi associati ai vari trattamenti terapeutici. Tutto questo indica quanto sia importante tenere conto delle differenze “sesso e/o genere dipendenti” per tutti, a tutte le età.
In Italia, il 13 giugno 2019, il Ministero della Salute ha approvato formalmente il Piano per l’applicazione e la diffusione della Medicina di Genere sul territorio nazionale firmando il decreto attuativo relativo alla Legge 3/2018, primo paese in Europa a formalizzare l’inserimento del concetto di “genere” in medicina, indispensabile a garantire ad ogni persona la cura migliore, rispettando le differenze e arrivando a una effettiva “personalizzazione delle terapie”.
A seguire le slides dell’intervento del Dott. Paolo Cianconi, Medico Psichiatra C.C. Regina Coeli Rm1, Università Cattolica Policlinico Gemelli di Roma, che tratta la fase della giovinezza e dell’età adulta.
Slides Donne e società contemporanea 11 giugno Cianconi – Discenti
Davide Favali
Leggi TuttoMartedi’ 29 marzo 2002 la Societa’ Scientifica Lazzaro Spallanzani ha organizzato l’evento formativo “Sicurezza e Appropriatezza degli esami di radiodiagnostica” nel corso del quale sono intervenuti diversi relatori che hanno toccato argomenti fondamentali nel settore della prevenzione, aggiornando le conoscenze in tema di radioprotezione in riferimento alla recente norma D.Igs. 101 del 2020 e della Direttiva 59/2013/EURATOM.
L’Obiettivo formativo nazionale tecnico-professionale e’ il n. 27 TP – Sicurezza e igiene negli ambienti e nei luoghi di lavoro e patologie correlate e Radioprotezione.
Il dott. Matteo Zanichelli, medico chirurgo specializzato in Radiodiagnostica, ha illustrato gli aspetti clinici riguardanti gli esami con utilizzo di radiazioni ionizzanti e le linee guida inerenti gli esami con mezzo di contrasto con i moduli clinico -anamnestici del Consenso Informato, aspetto molto importante sia in ambito ospedaliero che in Medicina Generale.
A seguire le slides del suo intervento.
Davide Favali
Leggi TuttoMartedi’ 29 marzo 2002 la Societa’ Scientifica Lazzaro Spallanzani ha organizzato l’evento formativo “Sicurezza e Appropriatezza degli esami di radiodiagnostica” nel corso del quale sono intervenuti diversi relatori che hanno toccato argomenti fondamentali nel settore della prevenzione, aggiornando le conoscenze in tema di radioprotezione in riferimento alla recente norma D.Igs. 101 del 2020 e della Direttiva 59/2013/EURATOM.
L’Obiettivo formativo nazionale tecnico-professionale e’ il n. 27 TP – Sicurezza e igiene negli ambienti e nei luoghi di lavoro e patologie correlate e Radioprotezione.
Uno dei relatori, il dottor Fulvio Curti, odontoiatra e vice presidente della Commissione Albo Odontoiatri della provincia di Reggio Emilia, si e’ occupato degli aspetti della radioprotezione nel settore odontoiatrico.
A seguire le slides del suo intervento.
Dott. Davide Favali
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